Tutto è iniziato un pò meno di due anni fa, Novembre 2013.
Come succede nella vita, la nostra storia era appena giunta al capolinea. Ci si lascia con lacrime, rimpianti, tristezza, delusione ovviamente, ma in questo caso io stavo perdendo anche qualcosa d'altro. L'avevamo scelto insieme, cresciuto insieme, condiviso, e adesso non avrei più potuto abbracciarlo, coccolarlo, portarlo fuori. Il nostro amico a quattro zampe restava il suo amico a quattro zampe, e su questo non si poteva ovviamente discutere.
Questo è ciò che sapevo allora: non avrei più rivisto quello stupendo labrador nero e probabilmente il capitolo cani poteva dirsi chiuso almeno finchè non avessi lasciato casa mia, visto che i miei genitori, mio padre in primis, non mi avrebbero mai permesso di avere un cane.
Quello che non sapevo è che proprio negli stessi giorni, a qualche chilometro di distanza, era nata una piccolissima palla di pelo, pronta a diventare il mio nuovo migliore amico.
In casa mia era sempre stata chiara la regola "no animali domestici", ad eccezione di qualche pesce rosso vinto da mio fratello alla fiera quando era bambino. Ciò che successe tra i primi di Novembre e inizio Marzo non me lo so spiegare. L'amore di un padre, la mia costanza nell'intasargli la casella di posta elettronica con foto di cuccioli, furono tutti ingredienti essenziali per fare arrendere mio papà, anche se in realtà il fattore scatenante resta ancora oggi mistero. Non mi ricordo come successe, quali furono le parole esatte, ma se avessi finito gli esami che mi mancavano per laurearmi, la mia casa avrebbe aperto le porte ad un cucciolo. Il patto era che me ne sarei occupata interamente io. Mio padre avrebbe preferito un setter, io avevo guardato centinaia di foto di cani diversi, ma non c'erano storie: il mio amore per i labrador non mi lasciava alcun dubbio. Non dimenticherò mai la soddisfazione provata quando, dato l'ultimo esame, i miei dovettero arrendersi e darmi il permesso per iniziare la ricerca. Il costo sarebbe stato diviso: una parte l'avrei pagata io e per l'altra sarebbe stato usato il mio regalo di laurea da parte dei miei e di mio fratello. Personalmente credo che rimarrà per sempre il più bel regalo che abbia mai ricevuto.
Il primo contatto che ebbi fu disastroso: dopo essermi documentata, avevo deciso di puntare sui privati o sugli allevamenti. Contattai un privato e mi diede appuntamento nei pressi di Brescia, partii accompagnata da mia mamma. Dopo una lunga ricerca ci accorgemmo che in realtà ci era stato lasciato l'indirizzo di un negozio. Ormai eravamo lì, provammo ad entrare. Il proprietario di un lavaggio per cani ci accolse, ci portò nel retro del negozio e ci mostrò un labrador, probabilmente di sei mesi, spacciandolo per uno di tre. Gli chiesi di mostrarci i genitori, com'era stato pattuito nella mail, lui ci rispose che li aveva lasciati a casa sua a San Paolo d'Argon. Noi abitiamo a Bergamo, se fosse stato vero, perchè farci andare fino a Brescia? Con il cuore distrutto per quel povero cane, decidemmo subito di andare via, il proprietario ci inseguì fino alla porta riempiendoci di insulti e bestemmie.
Qualche giorno dopo visitai un paio di allevamenti con mio padre: avevo trovato la mia piccola peste! L'allevamento scelto era il Lungo Sentiero di Levate (www.allevamentolungosentiero.it/).
Decidemmo di prendere il più piccolo della cucciolata senza fargli fare il pedegree.
Qualche settimana dopo iniziò una nuova, sconvolgente, fantastica avventura..
Benvenuto a casa, Cody!
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